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      Le coste dell'Europa occidentale sono pių rovinate ancora dalle onde dell'Oceano, che non lo sieno quelle d'Italia dal Mediterraneo: sulle balze delle coste di Francia e d'Inghilterra la terra battuta dalle onde sembra talvolta traballare; frammenti di rocce del peso di migliaia di chilogrammi vi sono rotolati sulla spiaggia come ghiaie. Le spaccature naturali vi sono ingrandite poco a poco, e i promontori presentano tanti scogli isolati che indicano il punto al quale giungevano una volta. A Biarritz, nel fondo del golfo di Guascogna, il mare si č avanzato di trentacinque metri in dieci anni, scavando il piede di una balza alta trenta o quaranta metri, Le coste d'Inghilterra e quelle della Francia settentrionale sono formate in gran parte da rocce poco resistenti, e la loro distruzione č pių rapida ancora di quella delle balze di Biarritz; cosė l'isola di Helgoland, rimpetto alle foci dell'Elba, composta oggi di uno scoglio e poche dune, offriva, nell'anno 800, vaste campagne, che il mare ha interamente ingoiate in dieci secoli. Sulle coste formate di materie vulcaniche, le onde dell'Oceano hanno cagionato distruzioni analoghe a quelle che veggonsi nelle isole italiane, ma molto pių estese. Cosė nell'isola di Felicudi, una delle Eolie, ove le lame della spiaggia sono per lo pių divise in prismi, le onde hanno scavato varie grotte, una delle quali era venti metri di larghezza e dodici di altezza; ma le dimensioni di coteste caverne sono superate di gran lunga da quella delle isole dei mari del Nord, da quella in particolare dell'isola di Staffa, descritta e disegnata in quasi tutte le opere di geologia.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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