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      L'acqua che copre banchi di sabbie o di fanghiglie, profondi anche di venticinque metri, diviene torbida nelle burrasche, e ciò avviene solo perchè l'agitazione del mare si stende sino a quella profondità e ne smuove il fondo. L'effetto di questa azione delle onde deve ridurre il fondo del mare a una forma uguale e regolare, rigettando nei luoghi più profondi le parti superficiali dei banchi di sabbia; essa è quasi nulla come causa di distruzione: e per quanto si può giudicare nella costruzione dei moli e delle dighe di vari porti, alla profondità di sette metri le onde non esercitano più effetto alcuno sui materiali alquanto voluminosi (COLLEGNO, Elementi di geologia teorica e pratica).
      Invece le spiagge dal dolce pendìo tendono a protendersi guadagnando terreno sul mare, cosicchè l'azione delle onde marine, in esse, è piuttosto riproduttiva che distruttiva: i torrenti, le fiumane, i fiumi, portano al mare sabbie, ghiaie, ciottoli; le onde e le correnti distribuiscono questi materiali sulle spiagge di tal fatta, per modo che queste continuamente tendono ad accrescersi: le sabbie vi si distendono sopra colle ghiaie, ogni onda che viene sposta ogni ciottolo spingendolo avanti, ogni onda che va lo sposta riportandolo indietro, in modo però che il primo tratto di cammino fatto è sempre maggiore del secondo: questi ciottoli, spinti sempre per due opposti versi, perdono le loro forme arrotondate per farsi piatti, e colle sabbie e colle ghiaie accrescono il materiale della spiaggia.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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