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      Questo altipiano ha come un gran precipizio dalla parte del sud, imperocchè alla distanza di poche miglia si affonda a un tratto il mare a seimila metri.
      Per quanto pare, la maggiore profondità dell'Atlantico sta fra il 33° ed il 40° da latitudine nord, dove, se non vi è stata nessuna causa d'errore nelle operazioni, si è trovata la profondità di dieci e perfino di dodici mila metri.
      Al nord dell'Atlantico, fra l'Irlanda e Terranova, si distende una grande pianura, poco più profonda di tremila metri.
      Ma a che cosa giova, potrà forse sclamare taluno, andar così diligentemente esplorando le varie profondità marine? Quando sapete che vi è tanto fondo quanto basta onde un bastimento vi possa navigar sopra senza pericolo, quale utilità può avere tutto questo vostro lavoro?
      Pur troppo, non sono pochi ancora fra noi quelli che ragionano così, e vedrebbero di buon occhio una legge, come vi è in China, la quale bandisse tutti gli studi non visibilmente utili.
      Se in sul finire del secolo scorso si fosse venuto a dire a questi signori: - Badate; vi è un cotale, un uomo pure non isprovveduto d'ingegno, che di tratto in tratto mette due lamine metalliche sulla sua lingua, per vedere quale sensazione di sapore gliene venga; quest'uomo passa il suo tempo a far tanti dischi di vari metalli, e li pone gli uni sopra gli altri, sempre variandoli e provando e riprovando, e son dieci anni che fa questo lavoro. - Quando si fosse detto ciò a taluno di quei signori, esso avrebbe sclamato che quell'uomo perdeva poveramente il suo tempo.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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