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      Altre volte la disposizione dei coralli è ben più notevole ancora; non si vede traccia d'isola, nè di qualsiasi terra, ma solo un grande cercine corallino sporge dal mare; su questo cercine, dalla parte di dentro, crescono talora le palme, specchiandosi nella tranquilla laguna, e vegetano al piede varie umili pianticelle, fra cui, non raramente, ronza un insetto, o splende volando al sole l'ala variopinta di una farfalla, o corre un tratto, arrestandosi di colpo, una lucertola, mentre sulla parte di fuori, flagellata dal mare, viene a raccogliere le ali dal lunghissimo volo un qualche uccello marino.
      Quando furono vedute migliaia di cosiffatte formazioni nell'Oceano australe, facendo stima che il lavoro dei polipi del corallo cominciasse dal fondo del mare, che è lì profondissimo, e venissero questi così fino alla superficie, nacque il concetto di una sterminata potenza di moltiplicarsi in questi animalucci, la quale avrebbe dovuto in breve, nel giro di pochi secoli, portare i più gravi mutamenti alla superficie della terra. Se questi animali, si è detto, proseguono con tale alacrità a moltiplicarsi, non andrà molto che essi avranno riempiuto gran parte delle profondità sottomarine; le acque così respinte verranno bel bello rovesciandosi sulle terre, e quali ne verranno ricoperte, e gli uomini, gli animali e le piante sommersi. Osservazioni più diligenti hanno dimostrato che questi animaletti non possono vivere se non che a poca profondità sotto il livello del mare, non oltre a quindici o venti metri; quindi si dileguò ogni paura di danno da essi.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





Oceano