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      Ammesso questo lento sollevamento e questo lento abbassamento del terreno, tutto ciò che riguarda la vita e la disposizione e distribuzione di questi polipi coralligeni si spiega con mirabile agevolezza.
      Figuriamoci un'isola in quei mari ove cosiffatti animali hanno loro dimora; essi cominceranno a fermarsi sull'isola ed a propagarsi intorno intorno ad essa, a piccola profondità, ma a tale distanza dalla riva che il rimbalzo de l'onda non li venga a disturbare nei loro lavori; così verranno cingendo poco a poco l'isola di un cerchio di corallo, il quale verrà fino all'altezza del livello più basso dell'acqua, e, giunto a questo punto, non potrà oltre salire: allora gli animali comincieranno a propagarsi e distendere la loro cerchia pietrosa orizzontalmente; ma allora, contro a questa nova spiaggia di corallo, comincerà quell'azione delle onde che abbiamo veduta esercitarsi sulle spiagge rocciose; una porzione della parete pietrosa corallina cadrà infranta, e i frantumi di essa ricadranno sul banco del corallo, e rotolati dalle onde finiranno per ridursi in sabbia; i vani si riempiranno di questa sabbia, e ciò proseguirà fino a che il banco non sia giunto a tale altezza cui non possan superare nè le onde nè la marea. Se, a questo punto, l'isola si viene lentamente sollevando, i polipi muoiono, e le parti centrali più elevate dell'isola si trovan cerchiate da una cintura di rocce coralline. Se l'isola, invece di sollevarsi, scende, e finisce per scomparire sotto il livello del mare, gli animali proseguono il loro lavoro, e rimane solo il cercine coralligeno alla superficie, e si forma la laguna dentro, dove era prima la terra.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68