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      Nell'alta marea non emergendo dal livello delle acque che le isolette ed il litorale, ovunque si volga lo sguardo intorno a Venezia si presentano in mezzo alle acque prospettive simili a quelle che offrirebbe un arcipelago sparso d'isole abitate e coltivate; ma il riflusso tutto cangia d'aspetto; emergono i fondi melmosi che prima erano coperti e sopravanzano da cinque a sei decimetri il livello della bassa marea, dimodochè si vengono amplissimi spazi di alluvione tramezzo ai canali che restano sempre pieni d'acqua e che corrono in varie direzioni ai porti o bocche che comunicano al mare.
      Nello Euripo, quello stretto che separa l'Eubea od isola di Negroponte dal continente, il movimento della marea è molto visibile, e fu osservato a lungo da Aristotele, che si torturò l'ingegno a cercarne una spiegazione.
      La marea totale nell'Oceano è di pochi decimetri nelle isole del mar Pacifico; ma dove le coste sono addentellate e in fondo a certi golfi la marea oltrepassa i dieci e i venti metri; s'innalza sedici metri a San Malò nella Manica, ventidue metri nella baia di Fundy sulle coste della Nuova-Scozia.
      In certi stretti angusti e tortuosi, in certi intricati canali framezzo a continenti ed isole dalle spiaggie frastagliate e rocciose, spesso vengono ad incontrarsi movimenti di maree da opposte direzioni, e ne segue un giro vorticoso d'acqua più o meno pericoloso. Uno di questi vortici, celebre nella istoria e nella poesia, abbenchè per se stesso insignificante, è quello presso Cariddi, che diede tanto pensiero ad Ulisse nel suo passaggio attraverso lo stretto di Messina; ora non fa paura al più inesperto e rozzo pescatore.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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