Pagina (63/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      I dormitorii son comodi, spaziosi, ariosi, la cucina pulita e ben situata, pieno di luce il refettorio, dove scorrono due lunghe file di tavole e panche, e sulla parete una lapide che in poche e semplici parole, ricorda come Giuseppe Garibaldi venisse là un giorno a frugale refezione.
      Nel mezzo di questo piano sotterraneo una scala di ferro a chiocciola porta al piano superiore, dove sono le scuole, le collezioni, la biblioteca. Questa è ricca di libri di agricoltura, di pubblicazioni periodiche, di disegni, ed ha una completa serie, e perciò preziosa, di ciò che fu stampato intorno all'agricoltura in Sicilia.
      Le collezioni sono varie e ricche, contengono prodotti d'industria agricola, ed è notevole tra quelle una bella raccolta di legni della Sicilia, con esemplari elegantemente preparati di circa duecento specie di piante.
      Qui tutto è tenuto in ordine e disposto per modo che, ad una girata d'occhio, se ne possa ritrarre il maggiore possibile ammaestramento.
      I giovani passano parte della giornata in iscuola e parte in campagna nel lavoro de' campi, nel maneggio degli attrezzi rurali, nelle cure del bestiame domestico, in tutti quei lavori, in una parola, in cui si occupa l'agricoltore.
      Otto fra gli alunni sono a piazza franca, vale a dire che l'istituto fa loro tutte le spese; e sono nominati dall'esecutore testamentario, che prima fu, come si disse, Ruggero Settimo, ed ora è il suo erede, il Principe di Fitalia.
      Gli altri, ammessi pure dallo stesso esecutore testamentario, pagano una rata che è di lire 425 all'anno, più una tassa di prima entratura che è di lire 255. Con ciò sono vestiti, alloggiati, nutriti ed ammaestrati, e provveduti di tutto il necessario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Giuseppe Garibaldi Sicilia Sicilia Ruggero Settimo Principe Fitalia