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      Quanto ai pezzenti, la storia è un po' più lunga. Un miracolo, che ha ridotti a due o trecento i tredicimila mendicanti che la Questura di Napoli contò qui nel 1861, mi accorderai che non è di quelli da passarsene con un bravo pronto e vuoto. Abbi perciò la pazienza d'ascoltare come la ostinazione di un grammatico napoletano è riuscito a scemarne il numero in pochi mesi nella nostra città.
      Questo grammatico cocciuto, che è uno de' tre o quattro napoletani le cui opere son riuscite a vendersi nel resto d'Italia, che fu anche antico capo di divisione del ministero dell'istruzione pubblica della Luogotenenza del 1860, che è consigliere provinciale e comunale, ma tira innanzi anch'oggi la sua valida vecchiezza insegnando l'italiano come trent'anni fa, da valente e fedele scolaro di Basilio Puoti, è Leopoldo Rodinò. Messo a riposo del suo ufficio amministrativo quando fu sciolta la Luogotenenza, non s'inacerbì come tanti contro una delle inevitabili conseguenze della unità che volemmo in Italia, ma si rimise a insegnare italiano e latino, a stampar grammatiche, e per giunta gli saltò in capo un bel giorno di dichiarar guerra alla intera popolazione de' pezzenti napoletani. Volle davvero, e potè. L'hai osservata mai questa gente, l'altra volta che vi venisti, per le nostre vie? Vi signoreggiavano di giorno e di notte, affrontavano ad uno ad uno i passeggieri, facevano scappare dai caffè chi vi cercava riposo, assediavano a frotte i forestieri; erano cavallette a sciami che disertavano il paese e lo facean quasi parere invaso da nuovi barbari; si tramutavano presto in ladri, in accoltellatori, e in altra gente di questa fatta.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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