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      Diremo solo in conclusione che Napoli è viva, e s'è stancata di sentirsi chiamar bella soltanto, e che dovunque ti volgi trovi che in questi otto anni qualche forte volontà, qualche anima devota al bene del proprio paese, qualche ingegno valente l'ha arricchita d'un nuovo progresso, sicchè si sente e si vede il suo affrettarsi nel cammino in cui era rimasta indietro senza sua colpa.
      Ma passiamo a qualche esempio individuale, a qualcuno che ci possa servir di scuola nella nostra vita privata. Eccovi in breve la vita d'un uomo povero di queste provincie, ancor vivo, anzi prosperoso, che tutti gli Italiani che si recano a Parigi possono incontrare e richiedere ed imitare. Il suo nome è Enrico Galante di Monteleone in Calabria. State un po' a udire la sua storia.
      Enrico Galante
      Enrico Galante, oggi ricchissimo a Parigi, e insignito dell'Ordine Mauriziano, nacque da poverissimi genitori, non so se il 1818 o il 19, in Monteleone di Calabria, e ne' primi anni della sua vita rimase orfano, senza educazione e senza mezzi, abbandonato quasi sul lastrico della via. Un suo parente di Calabria vedutolo in quello stato, e non sapendo come provvedere al fanciullino, si ricordò d'una buona signora napoletana di cognome Amante, la quale aveva altra volta mostrata qualche benevolenza alla famiglia di Enrico; e, senza pensarci su provvede il fanciullo di qualche lira pel viaggio e lo manda a Napoli raccomandandolo con lettera alla signora.
      La buona donna si piglia cura del fanciullo che giunse in questa città senza aver altri che lei: gli fa insegnare a leggere e scrivere, e anche un po' di francese.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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