Pagina (112/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E però ricercavano di continuo con ansia e tornavano con istanza, anche male accolti, a chi credevano che potesse giovare loro in ciò di cui sentivano il continuo difetto tra l'aer grave e morto diffuso allora nel paese.
      Ma queste bellissime fantasie non permettevano che il fanciullo trovasse altra soddisfazione a vagheggiarle che in sè medesimo. In tutti i premii che tentava di ottenere non riusciva che a raccogliere dei zeri nel giudizio dei professori; i quali rispondevano alle sue singolari obiezioni intorno all'arte con isdegnosa meraviglia. A casa poi ritrovava la mamma, a cui il suo inconcludente scombiccherare imbrattava la casa, senza arricchirla mai d'un soldo, e che molestata dai preti e dai vicini pel nessun profitto che le si rinfacciava del figlio, lo tormentava, amorosa ma assidua, e non gli lasciava requie perchè invece di farsi prete si era voluto mettere per una via che pareva senza uscita.
      Nè i compagni del giovanetto lo incoraggiavano da parte loro, sebbene i più ingegnosi sostenessero nella sua opinione che la vera pittura dovesse esser cosa nuova, e diversa da quella ch'era loro insegnata, ed i più, schernendolo senz'altro della sua sfiducia nei maestri, tutti insieme s'accordavano a concludere che con quell'arte sola tra mani, quelli che non avessero avuto altro di che vivere non se lo sarebbero mai procacciato ai tempi che correvano.
      Questi motivi non indebolirono tuttavia d'un punto la indomita risoluzione del giovanetto, che convinto com'era, che i suoi zeri fossero ben meritati, era certo che un giorno avrebbe potuto far meglio, solo che prima d'istruirsi e prepararsi al suo immaginato trionfo non avesse dovuto morir di fame.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482