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      Pietro Giusti
      Da poveri genitori nacque Pietro Giusti in Siena, l'anno 1822: ed in età di sei mesi rimase orfano del padre, che fu un sarto.
      La sua povera madre s'ingegnò, lavorando da mattina a sera, di far fare i primi studi al figliuoletto, che a cotesta materna sollecitudine corrispondeva di buona voglia; ma in breve dovette smettere per mancanza di mezzi, e il piccolo Pietro fu messo come fattorino dal rinomato intagliatore Angelo Barbetti, il quale allora lavorava per Morgan Thomas in Siena; e che veramente dette a quest'arte meraviglioso incremento, avviando e istruendo in essa molti giovani, che divennero poi non meno famosi del maestro, malgrado egli li trattasse con quel fare di burbero benefico che cela la bontà del cuore sotto le forme d'una ruvidezza talvolta eccessiva. Rimase là diversi anni, ma riceveva forse più busse che ammaestramenti, ed era costretto a fare i più duri servigi. Doveva portare pesi assai gravi, attingere l'acqua per la casa del principale, rifare i letti, spazzare, fare tutti i servizi che si fanno nelle camere da letto, poi menare a diporto i figliuoli del maestro tirandoli in un carretto.
      In bottega girava la ruota al tornitore, il quale un giorno gli diede un pugno nello stomaco, che lo ridusse a mal partito per più mesi.
      Egli sopportava eroicamente queste dure sofferenze per non dar pena a sua madre; ma questa vide alla fine le carni livide del figliuolo e finì per saper tutto, onde lo tolse dal suo padrone e lo allogò dal vecchio padre di questo, uomo assai più umano.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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