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      Piacquero per la forma e per la tempera dell'acciaio, e n'ebbe subito commissioni rilevanti. Con questo mezzo incominciò a fare i primi guadagni e i primi risparmii. Ma ciò non era tutto quello che cercava. Sentiva il bisogno di dare sfogo al desiderio che aveva d'intraprendere qualche cosa di più grande, e di maggior vantaggio a sè e alla città.
      I letti costruiti in ferro erano venuti di moda, e per la loro comodità ed eleganza erano sostituiti a quelli costruiti in legno. Genova avea quasi conquistato il monopolio della nuova industria, faceva di quei letti un largo ed esteso commercio, ed erano ammirati per la pulitezza colla quale era tirato il ferro, e per la sua splendida inverniciatura a fuoco.
      A Pasquale Franci piacque quella specie di lavoro, e vi rivolse tutta la sua attenzione.
      Studiò, comprò il segreto delle inverniciature, e cominciò ancor esso con modesti principii a fabbricare letti di ferro a somiglianza di quelli di Genova.
      Riuscì così bene il suo tentativo, che presto i letti costruiti dal Franci, presero il posto di quelli che si ordinavano a Genova. Ora dal suo laboratorio ne escono 2000 circa ogni anno, di ogni qualità e grandezza, da quelli per modeste famiglie a quelli su cui vengon chiamati pittori valenti del paese a dipingere figure ed ornati di squisito lavoro.
      Per questo le sue officine crebbero d'importanza sì per la quantità del lavoro, come pel numero delle persone che vi trovano onesto e conveniente lavoro, occupate nella costruzione di letti, di cancelli, barriere, mobili e attrezzi di ogni genere, e tutto in ferro battuto.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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