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      Neanche è vero che manchino a Livorno illustri uomini nel campo delle lettere e delle scienze.
      Si suol credere generalmente che una città d'affari, tutta intenta ai traffici, non possa aver prodotto uomini dotti, letterati, artisti. È l'errore solito. Gli uomini egregi vengono bene dov'è in onore il lavoro. Dov'è in onore il lavoro più facilmente accade che dalle più povere classi della società giovani coraggiosi riescano a vincere ogni ostacolo e segnalarsi.
      Ma anche questi nomi escono dai limiti che furono tracciati a questo lavoro; e a chi volesse averne notizia, io non saprei dare miglior consiglio che quello di leggere il libro intitolato: Ricordi e Biografie Livornesi, gentile ed aurea raccolta, con diligente amore condotta, che passa in rassegna cronologicamente i Livornesi più insigni dagli antichi ai moderni; e dove tutto è toccato maestrevolmente, con giusta proporzione, con gusto.
      Sarebbe un gran bene per le tante città d'Italia se per ognuna di esse taluno imprendesse a fare quello che per Livorno ha fatto il signor Francesco Pera.
      Questo Livornese benemerito s'è messo fin dalla primissima gioventù a raccogliere notizie intorno alla sua città nativa, alle principali particolarità di essa, ai grandi uomini che l'hanno visitata e ne hanno parlato e sopratutto ai figli suoi che in qualsiasi modo le hanno fatto onore.
      Il libro del signor Pera mi dispenserebbe affatto dall'aggiungere qui sillaba su Livorno, se egli non si fosse imposta la legge di non dir parola de' viventi, mentre io invece ho dato a questi sui morti la preferenza.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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