Pagina (220/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      È per queste ragioni che la parte fatta a Livorno in questo libro è così tenue.
      In una città ove tra' viventi esempi della forza del volere e del lavoro avrebbero diritto alla citazione troppi più nomi che non comporti la mole di questo libro, la scelta fra essi non poteva non causare accuse di parzialità e d'ingiustizia, nè mancar di suscitare malcontenti e rimproveri.
      Queste le cagioni del nostro laconismo. Esse non tornano a disdoro dei Livornesi, e voglio sperare che saranno facilmente intese, e con benevolenza apprezzate.
      Ernesto Rossi
      Ernesto Rossi nacque di famiglia popolana in Livorno nel 1830 da Giuseppe e Teresa Tellini.
      I genitori gli dissero e gli ribadirono prima ancora che fosse in età di ben comprendere quello che gli si diceva, ch'egli doveva diventare avvocato.
      Suo padre, antico soldato di Napoleone e reduce della Beresina, non era uomo amante della discussione e tanto meno in casa: non gli veniva in mente nemmeno per un istante il dubbio che suo figlio potesse non voler fare l'avvocato.
      Il figliuolo invece faceva figurini di cera e ometti di legno e rizzava su in casa un teatrino, ove faceva muovere le sue figurine e i suoi ometti cui dava nome di Oreste, di Saul, di Francesca, e declamava versi.
      Il padre, sapendo quanto giova ad un avvocato la declamazione, diceva - sta bene. - Però il giovanetto studiava pure di voglia insieme col Goldoni, l'Alfieri, il Nota, il Niccolini, il Pellico che divorava di soppiatto e gustava i nostri grandi poeti e si veniva facendo famigliari i classici latini ed anche greci.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Livorno Livornesi Rossi Rossi Livorno Giuseppe Teresa Tellini Napoleone Beresina Oreste Saul Francesca Goldoni Alfieri Nota Niccolini Pellico