Pagina (222/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il pubblico coltissimo d'Italia non ne capì nulla. Rossi tenne saldo, perseverò, e in breve quello stesso pubblico applaudì freneticamente.
      Amleto rappresentato dal Rossi è la delizia ora del pubblico d'ogni città d'Italia, ed a Parigi ha trionfato malgrado le rimembranze lasciate da Rouvière.
      Dopo Amleto vennero altri drammi di Shakespeare, Otello, Shilock, ecc.
      Poi Rossi intraprese lo studio del tedesco, per leggere nella nativa favella i drammi di Goethe e di Schiller, e far gustare quelle splendide creazioni al pubblico dei teatri italiani.
      Studiò ancora il teatro spagnuolo, e rappresentò inarrivabilmente La vita è un sogno, di Calderon.
      A Madrid e a Lisbona fu applaudito come a Parigi, ed in quest'ultima città destò pure ammirazione col Cid di Corneille in francese.
      Chiunque lo ha inteso declamare i versi di Dante sa in qual modo egli comprenda i nostri grandi poeti.
      Molto egli ha fatto per l'arte, ma molto può fare ancora.
      Perchè, oltre al Dante ed al Manzoni, non potrebbe dire al pubblico dal palco scenico qualche brano dell'Ariosto, del Tasso, del Petrarca, del Giusti, dell'Aleardi, del Prati e di tanti altri poeti italiani?
      Ecco un nuovo e vasto e fecondo campo che nessuno può più di lui degnamente coltivare.
      Giuseppe Orosi.
      C'è una frase proverbiale che esprime meravigliosamente in poche parole tutto un concetto morale e filosofico, e che il barone di Rothschild amava ripetere molto spesso: c'è maggior differenza fra nulla e un centesimo che fra un centesimo e un milione di fiorini!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Italia Rossi Italia Parigi Rouvière Amleto Shakespeare Otello Shilock Rossi Goethe Schiller Calderon Madrid Lisbona Parigi Cid Corneille Dante Dante Manzoni Ariosto Tasso Petrarca Giusti Aleardi Prati Orosi Rothschild