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      Salvatore Marchi.
      Nacque da poveri genitori in Santa Maria del Giudice presso Lucca il 10 febbraio 1820. Rimasto orfano di padre all'età di tre anni, la madre sua, seguendo il costume da remotissimi tempi invalso nelle campagne lucchesi, lo mandò a Parigi, all'età di 15 anni, cioè nel 1835 per ivi esercitare l'arte del figurinaio.
      Giunto in quella Babilonia parigina raccomandato a certo Picchi capo figurinaio di Santa Maria a Colle, che aveva la sua officina al num. 33 Boulevard du Temple, venne da costui alloggiato e tenuto presso di sè in qualità di apprendista.
      Il Picchi cominciò a farlo girare per le vie e nei dintorni di Parigi con la solita tavoletta sul capo e ritti sovr'essa i figurini di gesso sul genere di quelli che il lettore avrà visti le cento volte girare qua e colà per tutte le città italiane e straniere.
      Oltre il vitto e l'alloggio il giovane Marchi lucrava sulla vendita delle figurine un leggero benefizio proporzionale, che nel gergo degli stucchinai vien chiamato musina.
      Gli affari procedevano zoppicando, e il povero Marchi tirava innanzi molto stentatamente la vita, sia che i compratori fossero un po' rari nei primi esordi della sua carriera, sia ch'egli non trovasse la sua convenienza nella magra partecipazione che gli era assegnata, sia che il naturale suo desiderio di apprender l'arte mal si accomodasse a quella vita girovaga e faticosa, fatto sta che lo scoraggiamento s'impadronì dell'animo suo dopo un mese del suo arrivo a Parigi, ed esternò al suo padrone il vivo desiderio di tornarsene a casa.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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