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      Il signor Mangini, per circostanze di famiglia e della sua professione, chiese ed ottenne la sudditanza francese, ma originario Italiano dev'essere specialmente citato ad esempio, perchè l'opulenza della quale gode oggi la famiglia Mangini non fu e non poteva essere acquistata che onorevolmente essendo la ben dovuta rimunerazione alla quale hanno diritti tutti coloro che instancabilmente e con somma perspicacia costringono la fortuna a favorire le loro imprese.
      Non diversa provenienza ebbe l'agiatezza acquistata dal signor Michele Trono, nativo di Brosso (Torino), avendo egli condotto a buon fine diverse imprese che gli fruttarono larga rimunerazione. Ora, lontano dagli affari, vive delle sue entrate non occupandosi che di far rendere il maggior frutto alle proprietà agricole di cui è possessore.
      Il signor David Ceschino, nativo di Asei-Sostegno, provincia di Novara, egli pure come imprenditore di varie opere architettoniche, potè procacciarsi con somma onoratezza e con indefesso lavoro una esistenza indipendente ed agiata. Emigrato politico nel 1821 giunse povero a Lione. La sua fortuna pecuniaria, quantunque non sia oltremodo considerevole, è però sufficiente a permettergli frequenti opere di beneficenza. Aprì a tutte sue spese nel paese suo nativo una pubblica scuola; per assicurarne l'esistenza in futuro, stabilì un fondo perpetuo di franchi seicento. Dalla sua operosità e perspicacia ebbe guadagni e ricchezze, dall'animo generoso e dal cuore temprato a gentilezza gli vennero le nobili aspirazioni che gliene suggeriscono l'uso.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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