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      - Coll'accento della commiserazione i calunniatori oggi spargevano la voce avesse sospesi i pagamenti, domani assicuravano fosse fuggito, abbandonando tutto nell'estremo disordine; poi lo dicevano gravemente ammalato, indi pazzo, infine suicida. Intanto che i creditori facevano ressa agli sportelli, e gli operai minacciavano, tumultuavano, insorgevano, l'autorità militare interveniva. Un uomo di fibra meno forte della sua, sarebbe inevitabilmente caduto; il Binda invece coll'animo commosso ma non avvilito, matura nuovi propositi, e presentandosi ai suoi nemici grida imperterrito: - Sono vivo, voglio vivere... voi tutti siete contro me; io starò solo contro voi tutti. - Intrepidamente saggio ed energico amministratore, riesce da solo a salvare il suo onore e la sua fortuna.
      Pieno di coraggio e di gioia d'aver vinto i suoi nemici, il Binda sorse ben presto a nuovo splendore: portò a compimento le sue costruzioni, realizzò i suoi progetti, e forse per un momento immaginò di poter rinunciare all'industria per vivere giorni riposati e tranquilli; ma il suo carattere indomito e l'animo generoso lo spinsero in altra impresa, e noi ci persuademmo che giorni riposati e tranquilli sono un'utopia per chi ha mente operosa e cuore ardente per il bene.
      Nel 1855 si vendeva in Milano la fabbrica di pettini di Giovanni Rautter. Il Binda mosso dal desiderio di riattivare quell'industria, acquistò la fabbrica, ed in accomandita, con pochi azionisti, la riaprì. Ben presto s'avvide che non poteva sostenere la concorrenza colle produzioni di Francia.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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