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      «Egli prosegue educando con sollecitudine tutti i suoi figliuoli; è marito buono e costante: e tutte queste qualità hanno fatto sì che sempre più è cresciuta la mia stima per lui, tanto maggiormente quanto egli seppe corrispondere in modo così degno alla benevolenza che ho avuto per lui sino dalla sua infanzia.
      «Questa mia dichiarazione dovete voi tenerla siccome è, quale l'attestato più veridico della onoratezza e buona condotta di vostro padre, senza che dimentichiate la madre vostra che merita tanto per le sue virtù; e se qualche malvagio venisse col libertinaggio della stampa a macchiare la sua incontaminata condotta, vi prego di non far caso di tanta malignità, perchè vostra madre è tale, che la stessa invidia non le potrebbe trovar nulla a ridire.
      «Questa medesima mia dichiarazione servirà pure a ratificare quella che ho fatto davanti al Consolato generale di Sardegna in data 15 febbraio 1855.
      «In Lima, il giorno 20 novembre 1863.
      Bernardo Mazzino»
      Ad ognuno dei suoi dodici figliuoli, il signor Giuseppe Canevaro lascerà qualche milione: ma questo scritto è per loro un tesoro ben più grande.
      Venne in Lima l'annuncio dei grandi fatti dell'anno 1848, e tutti gl'Italiani se ne commossero; il Canevaro, console generale, aprì una sottoscrizione firmandosi primo, e poi facendo firmare dopo il suo nome quello della moglie, e poi quello di tutti i suoi figli che allora erano otto, per una vistosa somma mensile per tutto il tempo che sarebbe durata la guerra.
      Gli altri lo imitarono, e commovente ai combattenti in Italia fu il grido d'incoraggiamento che mandarono i fratelli di quelle spiaggie lontane.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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