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      Egli era stato condannato a quella lunga detenzione per aver assassinato vigliaccamente uno dei miei amici, il quale era suo rivale». Ognuno, come potete credere, inorridì all'enormità del delitto. Io presi la parola, e volgendomi alla persona la quale conosceva così bene la mia storia, lo pregai di dirmi in qual luogo ed in qual tempo questo caso fosse succeduto. Tutti gli occhi si rivolsero verso di me: giudicate quale fosse lo stupore, quando si riconobbe l'attore principale di quella tragica istoria! Il narratore fu molto imbarazzato. Non era più il suo amico che era perito; egli aveva sentito dire... gli avevano affermato... egli aveva creduto... ma era possibile che lo avessero ingannato... Ecco, o signore, come si fa giuoco dell'onore di un artista, perchè gli oziosi non vogliono capire che quest'artista, ha potuto studiare in libertà nella sua camera tanto bene, quanto sotto i chiavistelli.
      «A Vienna un umore ancor più ridicolo pose alla prova la credulità di alcuni entusiasti. Io aveva suonato le variazioni che hanno per titolo Le Streghe, ed esse avevano prodotto qualche effetto. Un signore, che mi fa dipinto dal pallido colore, dall'aria melanconica, dall'occhio ispirato, affermò che egli non aveva nulla trovato che lo meravigliasse nel mio suono, poichè egli aveva veduto distintamente, mentre io eseguivo le mie variazioni, il diavolo presso di me, guidando il mio braccio, e dirigendo il mio archetto. La sua sorprendente rassomiglianza coi miei lineamenti dimostrava abbastanza la mia origine; egli era vestito di rosso, aveva delle corna in testa, e la coda fra le gambe.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Vienna Le Streghe