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      - Salvatemi, salvatemi, o signori, da quell'ombra che qui pur mi insegue. Eccola là che mi minaccia collo stesso pugnale insanguinato con cui io le tolsi la vita... E mi amava... ed era innocente... Ah no, due anni di carcere non sono espiazione bastante... il mio sangue deve scorrere fino all'ultima stilla...
      E qui allungò disperatamente il braccio e prese dalla tavola un coltello.
      I vicini gli strapparono il coltello di mano, ed egli all'istante ricomponendo alla più perfetta calma i suoi lineamenti si rimise a sedere, e finì tranquillamente il pranzo.
      Dopo di aver fatto di Paganini un assassino ne fecero un avaro sordidissimo.
      Ebbene, quest'uomo donò 20.000 lire a suo padre Antonio, frutto dei suoi primi guadagni. Donò lire 10.000 a Sebastiano Ghisolfi, suo cognato, per aiutarlo in certe sue critiche vicende commerciali. Pensioni e regali continui a sua madre, mantenuta sempre convenientemente. Dote di lire 20.000 alla nipote Sciallero. Soccorsi e regali alle sue due sorelle, cui legava in testamento, alla Ghisolfi lire 505.000, alla Passadore lire 75.000. Regalo di lire 50.000 all'avvocato Luigi Guglielmo Germi, integerrimo amministratore del suo patrimonio. Regalo di lire 20.000 al compositore Ettore Berlioz, a titolo d'incoraggiamento. Totale in doni e legati lire 240.000, oltre le pensioni ed i soccorsi, oltre i concerti pei poveri in tutte le grandi città di Europa, oltre le beneficenze ignorate.
      Quanti prodighi sono stati benefici come questo avaro?
      A Paganini morto fu negata sepoltura: quella sepoltura che si dà a tutti, anche agli scellerati che lasciano sul patibolo i delitti.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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