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      Allora venne in campo il progetto del ponte che gli doveva procurare tante amarezze, e mettere a così dura prova la sua energia.
      Un buon ministro, il conte Roget de Cholex, apprezzava il Mosca, ed aveva fiducia in lui; e per buona ventura era uomo energico anche il ministro.
      I suoi nemici fecero dapprima ogni loro sforzo onde il progetto non fosse approvato; poi si disse che il ponte non avrebbe avuto mai stabilità sufficiente, e un bel giorno sarebbe crollato. La cedevolezza del terreno volle un doppio, ed in qualche parte un triplo ordine di pali, e gli avversari trassero da ciò argomento a sostenere con maggior violenza le loro obbiezioni, e vaticinar sventura. Il costruttore fallì, i lavori furono ritardati, e quando già era ultimata la volta, ci volle di tutto per ottenere i pochi fondi per le spese di decorazione della cornice e dei parapetti.
      Finalmente il ponte fu fatto e saldo a tutte le prove.
      Allora si disse che quell'opera in fin dei conti non aveva presentato nessuna difficoltà realmente grave, e che troppo facilmente se ne poteva prevedere il buon esito!
      Molti lavori di pubblica utilità o di bell'ornamento fece d'allora in poi il Mosca in varie parti dell'antico Stato Sardo. Ebbe onorificenze e contrasti, non si lasciò inorgoglire dalle prime, non si lasciò vincere dai secondi.
      Ebbe il dolore di veder morire il fratello Giuseppe.
      Bernardo Mosca morì nel 1867 in Torino. Era nato in Occhieppo Superiore presso Biella nel 1797.
      Il fratello Luigi, medico segnalato, lo pianse con filiale affetto.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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