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      Gli industriali conservavano intanto, oso dire, tutte le antiche abitudini di parsimonia: inoltre continuavano a stare nelle industrie malgrado le cospicue fortune che si andavano facendo, ed all'incremento di queste consacravano non poca parte dei loro risparmi. Così in quel piccolo circondario si è creata una industria, della quale l'annuo prodotto è oggi di circa trenta milioni.
      I salari contemporaneamente si accrebbero d'assai: dal 1830 in qua si sono quasi triplicati.
      Intanto l'industria dei lanifici ha dato luogo ad altre industrie, come per esempio, a quella della costruzione delle macchine. Qualche diecina d'anni fa si facevano venire dall'estero non solo le macchine di precisione, ma perfino i motori idraulici. Oggi ci sono nel circondario parecchi stabilimenti meccanici, in cui si fanno non solo i motori idraulici, ma una buona parte delle più delicate macchine che occorrono ai lanifici. E come se questa atmosfera di operosità, di parsimonia, d'industria, agisse sopra ogni ramo, e fosse, direi quasi, contagiosa, è sorto da parecchi anni uno dei più grandiosi cotonifici, il quale contiene ormai cinquecento telai di cotone, e si dice destinato ad averne mille.
      Ripeto adunque che se si erigesse una statua a Pietro Sella, si farebbe poco.
      Ho detto della parsimonia delle famiglie industriali biellesi, sebbene ricche di cospicui patrimoni. In una sola cosa vi ha lusso, ed è nell'aver figli. E questi per la maggior parte coadiuvano l'industria dei loro padri, e padri e figli hanno per gli impieghi governativi un orrore che consola.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Pietro Sella