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      Qui devo attestare che i miei nuovi padroni, i giallab, furono ben più umani dei soldati egiziani: essi almeno ci permettevano qualche ristoro alle fatiche del viaggio, ci soccorrevano, non ci privavano mai del necessario cibo, non adoperavano mai mezzi brutali.
      «Sì devo ai giallab gratitudine, sebbene il traffico che essi fanno, sia non solo disprezzabile, ma detestato dall'umana natura...».
      In Cairo il nostro giovane nero fu comprato dal dottor Luigi Castagnone, allora protomedico del vicerè d'Egitto, piemontese, di Casal Monferrato, uno degli Italiani che hanno fatto onore in Egitto alla patria.
      Il dottore Luigi Castagnone oggi in Rosignano presso Casal Monferrato vive la vita contenta dell'uomo che sa d'aver fatto in questo mondo il proprio dovere.
      In breve il Castagnone prese ad amare paternamente il ragazzo. Ma dovendo poi partire per l'Europa, e sapendo quanto ai fanciulli neri sia micidiale il clima dei nostri paesi, lasciò il piccolo Michele (gli aveva dato questo nome) ad un suo amico, pur piemontese, il dottor Maurizio Bussa, di Felizzano.
      Questo pure pose in Michele, che sapeva farsi amare, moltissimo affetto, e dovendo qualche anno dopo partire pel Piemonte col proposito di trattenersi un po' di tempo, se lo portò seco.
      A Felizzano il giovane nero si fece cristiano, e prese il nome di Michele Amatore a significare l'amore incancellabile che sempre avrebbe portato ai suoi benefattori Castagnone e Bussa. E fu fedele al suo nome.
      Ritornato in Egitto, libero e grandicello, incominciò qualche traffico.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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