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      Orsù il provar non ha a costar nïente:
      E quando mi costasse anco ben caro,
      Vo' farlo per veder se ciò riesce;
      Però si mandi al mar per questo pesce.
     
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      Benchè fusse costui come una pina(204)
      Tanto largo, ignorante e discortese;
      Per non balzare un tratto alla berlina,
      I pescatori vennero in paese(205):
      Così pescando lungo la marina,
      Questo benedett'asino si prese:
      E il cuor 'n un bel bacino inargentato,
      A suon di pive al duca fu portato.
     
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      Ed egli, preso il prelibato cuore,
      Lo diede al cuoco: al qual, mentre lo cosse,
      Si fece una trippaccia, la maggioreChe a' dì de' nati mai veduta fosse.
      Le robe e masserizie a quell'odoreAnch'elle diventaron tutte grosse;
      E in poco tempo a un'otta tutte quanteFecer d'accordo il pargoletto infante.
     
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      Allor vedesti partorire il lettoUn tenero e vezzoso lettuccino;
      Di qua l'armadio fece uno stipetto;
      La seggiola di là un seggiolino;
      La tavola figliò un bel buffetto(206);
      La cassa un vago e piccol cassettino;
      E il destro(207) un canteretto mandò fuore,
      Che una bocchina avea tutta sapore.
     
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      Il cuoco anch'egli poi non fu minchione;
      Perchè, bucar sentitosi in un fianco,
      Si vedde prima uscirne uno stidione;
      Di poi un guatterin in grembiul bianco,
      Che in far vivande saporite e buoneFu subito squisito e molto franco:
      E in quel che 'l padre stette sopr'a parto,
      Cucinò in corte a lui, al terzo e al quarto.
     
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      La duchessa, che 'l cuore avea inghiottito,
      Cotto ch'ei fu con ogni circostanza,
      Anch'ella con gran gusto del maritoStampò due bamboccioni d'importanza:
      Grazie e bellezze aveano in infinito,


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283