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      Così correndo ognuno all'impazzata,
      Si fa l'un l'altro alla carriera ostacolo;
      Chi dà un urton, quell'altro dà un tracollo,
      Chi batte il capo, e chi si rompe il collo.
     
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      Figuriamci vedere un sacco pienoDi zucche o di popon sopra un giumento,
      Che, rottasi la corda, in un balenoRuzzolan tutti fuor sul pavimento,
      E nell'urtarsi batton sul terreno;
      Chi si percuote, e chi s'infrange drento,
      Chi si sbuccia in un sasso, e chi s'intride,
      Ed un altro in due parti si divide.
     
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      Così fa quella razza di coniglio;
      Che, nel fuggir la vista di quel cocchio,
      Chi si rompe la bocca o fende un ciglio,
      E chi si torce un piede e chi un ginocchio;
      A talchè, nel veder quello scompiglio,
      Io ho ben preso, dice, qui lo scrocchio(426),
      Mentre a costor così comparir volli:
      Sapeva pur chi erano i miei polli.
     
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      Scese dal carro poi, per impedireCosì gran fuga e rovinosa fola(427);
      Ma quei viepiù si studiano a fuggire,
      E mostra ognun se rotte ha in piè le suola;
      Chè finalmente, come si suol dire,
      Chi corre corre, ma chi fugge vola;
      Ond'ella, benchè adopri ogni potere,
      Vede che farà tordo a rimanere(428).
     
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      Perciò si ferma strambasciata e stracca;
      Ritorna in dietro, ed un de' suoi caproniDalla carretta subito distacca,
      E gli si lancia addosso a cavalcioni;
      Così correndo, tutta si rinsacca,
      Perchè quel diavol vanne balzelloni.
      Pur dicendo: arri là, carne cattiva,
      Lo fruga sì, che al fin la ciurma arriva.
     
     
     
      QUARTO CANTARE
     
      Argomento
     
      I guerrier di Baldon son mal disposti,
      Perchè la fame in campo gli travaglia.
      Il Fendesi, e Perlon lasciano i posti,
      Non vedendo arrivar la vettovaglia.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Baldon Fendesi Perlon