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      Ringraziando il buon uom di tal favore.
     
     
      48.
      Vestia di bigio il vecchio macilente,
      Facendo penitenza per Macone(817);
      E perch'ei fu nell'accattar frequente,
      Per nome si chiamò fra Pigolone.
      Costui, com'io diceva, allegramenteIn cella raccettò le lor persone;
      Spogliò il cavallo, gli tritò la paglia,
      Sul desco poi distese la tovaglia.
     
     
      49.
      E gli trovò buon pane e buon formaggioTutto accattato, ed erbe crude e cotte,
      E del vino fiorito(818) quanto un maggioCh'egli è di quel delle centuna botte;
      Di che spesso ciascun pigliando a saggio,
      Stettero a crocchio insieme tutta notte.
      E perchè per proverbio dir si suole:
      La lingua batte dove il dente duole,
     
     
      50.
      Brunetto, che teneva il campanello(819),
      Dice chi sia, e che di casa egli esceNon per suo conto, ma d'un suo fratello
      Del quale infino all'anima gl'incresce,
      Perchè gli pare uscito di cervello;
      Non si sa s'ei si sia più carne o pesce.
      Così piangendo in far di ciò memoria,
      Per la minuta contagli la storia.
     
     
      51.
      Sta Pigolone attento a collo tortoAd ascoltarlo, e poich'egli ha finito:
      Figliuol, risponde a lui, dátti confortoE sappi che tu sei nato vestito(820);
      Chè qui è l'uom salvatico Magorto,
      Ch'è un bestione, un diavol travestito;
      Che, se tu lo vedessi, uh egli è pur brutto!
      Basta, a suo tempo conterotti il tutto.
     
     
      52.
      Egli ha un giardino posto in un bel piano,
      Ch'è ognor fiorito e verde tutto quanto;
      Giardiniero non v'è nè ortolano,
      Chè d'entrarvi nessun può darsi vanto.
      Da per sè lo lavora di sua manoE da sè lo fondò per via d'incanto,
      Con una casa bella di stupore,
      Che vi potrebbe star l'Imperadore.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Macone Pigolone Pigolone Magorto Imperadore