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      35.
      In quanto al lupo, egli è un animale;
      Ma che animal dich'io bue di panno(1099)?
      Un fistol di quei veri, un facimaleC'ha fatto per ingenito(1100) gran danno:
      E già con i forconi e colle paleI popoli assiliti(1101) tutto uguanno(1102)
      Quin'oltre gli enno(1103) stati tutti rieto,
      Per levar questo morbo da tappeto(1104).
     
      36.
      Ma gli è un setanasso scatenatoChe non teme legami né percosse.
      S'è carpito più volte ed ammagliato,
      Ed ha reciso funi tanto grosse;
      Le bastonate non gli fanno fiato,
      Ch'e' non l'ha a briga(1105) tocche, ch'e' l'ha scosse.
      D'ammazzarlo co' ferri non c'è via,
      Ch'egli è come frucar'n una macía.
     
      37.
      Là entro in quella selva ei si rimpiatta,
      Perch'ella è grande, dirupata e fitta,
      Acciocchè nimo(1106) un tratto lo combattaQuand'egli ha dato a' socci(1107) la sconfitta;
      Chè tutti gli animali ch'ei raccattaCiuffando, gli strascina liviritta(1108).
      E chi guatar potesse, io fo pensieroCh'e' v'abbia fatto d'ossa un cimitero.
     
      38.
      Sta Paride a sentirlo molto attento;
      Ma poi, vedendo quanto ci si prolunga,
      Fra sè dice: costui v' ha dato drento,
      Come quel che vuol farmela ben lunga:
      Gli è me' troncargli qui il ragionamento,
      Acciò prima che il dì mi sopraggiunga.
      Io possa lasciar l'opera compita,
      Però gli dice: ovvia, fàlla finita.
     
      39.
      Poich' egli ha inteso dov'ei possa battereA un dipresso a rinvergare il Tura,
      Dell'esser folto il bosco, e d'altre tattereChe gli narra costui, saper non cura.
      La lanterna apre e il libro, onde al caratterePossa, vedendo, dare una lettura;
      Così leggendo, sente darsi normaDi quanto debba fare in questa forma.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Paride Tura