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      Vola il troncone, e il diavol fa ch'ei caschiSulla bottiglieria tra vetri e fiaschi.
     
      33.
      Dalle diacciate bombole(1172) e guastadeIl vino sprigionato bianco e rosso
      Fugge per l'asse, e da un fesso cadeGiù dov' è Piaccianteo, e dàgli addosso.
      Ei che nel capo ha sempre stocchi e spade,
      A quel fresco di subito riscosso,
      Pensando sia qualche spada o coltello,
      Si lancia fuora, e via, sarpa(1173), fratello.
     
      34.
      Ma il fuggir questa volta non gli vale,
      Perch'Alticardo, ch'al passo l'attende,
      Il gozzo gli trafora col pugnaleE te lo manda a far le sue faccende;
      Così dal gozzo venne ogni suo male,
      Per lui fallì, per lui la vita spende;
      E vanne al diavol, che di nuovo piantaloA ustolare(1174) a mensa appiè di Tantalo.
     
      35.
      Era sua camerata un tal Guglielmo
      C'ha la labarda(1175) e i suoi calzoni a strisce;
      Un bigonciuolo ha in capo in vece d'elmo,
      E tutto il resto armato a stocchefisce(1176);
      Alemanno è costui berneiter scelmo(1177),
      E con quel dir che brava ed atterrisce,
      Sbruffi fetenti scaricando e ruttiIn un tempo spaventa e ammorba tutti.
     
      36.
      Costui, che a quel ghiottone a tutte l'oreFu buon compagno a ber la malvagía,
      Per non cadere adesso in qualche erroreE fare un torto alla cavalleria(1178),
      Pur anco gli vuol far mentre ch'ei muore,
      Con farsi dar due crocchie, compagniaE non durò molta fatica in questo,
      Ch'ei trovò chi spedillo e bene e presto.
     
      37.
      Perchè voltando il ferro della cappa(1179)
      Verso Alticardo a vendicar l'amico,
      Quei gliele(1180) scansa, e gli entra sotto e 'l chiappaColla spada nel mezzo del bellico;


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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