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      Chè 'l tempo guasta il tutto, e per naturaCosa bella quaggiù passa e non dura.
     
      36.
      Basta(1259), se v'è qualcosa un po' cattiva,
      Che Celidora ha quivi abiti e panni,
      Che al certo, tuttavolta ch'ella viva,
      Può francamente andar in là con gli anni;
      Ma perchè al suo cuor magno non s'arrivaDi certe toppe, scampoli e soppanni
      Tôrsi d'impaccio volle, e a quella gente,
      Ch'ell'ha dintorno, farne un bel presente.
     
      37.
      Due altri armadi poi fur visitati,
      Che l'uno è tutto pien di biancherial'altro di paramenti ricamati
      D'oro netto(1260) con nobil maestria;
      E un altro di più tresche e arnesi usati,
      E calze, e scarpe, e simil mercanziaChe a vedersi per ultimo è rimasa;
      V'è poi la masserizia della casa.
     
      38.
      Di qui si parte, ed apre uno stipetto.
      D'intagli e d'arabeschi ornato e ricco,
      E trova due cassette di belletto,
      Cert'altre dì pezzette e d'orichicco(1261)
      Una di biacca, e in una un bel vasettoChe dà l'acqua da rogna per lambicco;
      'N un'altra, ch'elle furon fino a dieci,
      Ellera(1262) a mazzi e un bel tascon di ceci.
     
      39.
      Ad un casson di ferro va da zezzo,
      E quivi trova il morto(1263) ma da vero;
      Chè i diamanti e le gioie di gran prezzoNon v'hanno(1264) che far nulla e sono un zero;
      Perchè si tratta ch' e' vi fosse un vezzoDi perle, che sebben pendeano in nero,
      Eran sì grosse, che si parse, voceCh'ell'eran poco manco d'una noce.
     
      40.
      D'anelli e d'orecchini v'è il marame(1265),
      Tanti gioielli poi che è un fracasso:
      Di medaglie dorate o vuoi di rameUn moggio ne misurano e di passo(1266);
      Ma quella è spazzatura ed un litame,
      Rispetto alle monete che più basso


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Celidora