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      Questo a Siena dicesi a saccaceci, e altrove a ciarpello.
      (343) E QUESTO ecc. Lo scappar del fiato da basso per la paura, fu effetto di ciò, che il generale ecc.
      (344) TOCCÒ LA CORDA. Ebbe dei tratti di corda.
      (345) AI PIEDI. Legatigli ai piedi.
      (346) I'HO STOPPATO ecc. Soffiavan sì che io ne disgrado un alchimista. Gli alchimisti soffiavano assai nel fuoco per ottenere temperature elevatissime.
      (347) PROPRIA CORTESIA. Senza che altri ne lo richieda.
      (348) CALZETTE. Gambe; e intende ferire in genere.
      (349) VILUME. Volume; viluppo, tafferuglio.
      (350) FARE O DIR LIMA LIMA. Beffare. È un detto insieme e gesto che i bambini si fanno, fregandosi in punta gl'indici delle due mani.
      (351) GIUOCA DI LONTANO. Se ne sta alla larga.
      (352) SI TINGE ecc., per fare il viso giallo da ammalato.
      (353) NON FA. Non si converte in sangue, come il vino (Bacco).
      (354) MUOR VESTITO chi muore in guerra.
      (355) MARIA CILIEGIA. Questa donna creduta pazza, è personaggio storico; e il Minucci ce la dà per un Diogene fiorentino in gonnella.
      (356) TITUTRENDO FALALELLA. Sillabe che si cantavano per imitare il suono del chitarrino.
      (357) MEO ecc. Uomini mezzo matti o stroppiati, che vivevano, dice il Minucci, provvisionati dal Palazzo. Nella immensa famiglia degl'impieghi, questa è ora una specie estinta.
      (358) IL GIRO. Qui vuol dire gente impazzata; ma nel proprio, Giro de' Mercanti si diceva, quando un banchiere teneva in mano il danaro di tutta la piazza.
      (359) CACCHIATELLO. Specie di pane finissimo.
      (360) FO BUON ecc. È certo che non potrei morire più che una volta.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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