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      ALLA MIA GINALA MIGLIORE DELLE MIE OPERE
     
     
      PREFAZIONE
     
      Non ho mai nelle mie lunghe e dure battaglie sul delitto e sul genio, risposto agli attacchi dei metafisici, non perchè non senta tutto il rispetto che si deve a quei forti pensatori che credono dominare dall'alto il mondo scientifico; ma perchè uso ad altre armi, più umili, se non meno sicure, a quelle dell'osservazione e dell'esperienza, mi sento in faccia a loro troppo o troppo poco armato per combattere senza meritare la taccia di spavaldo o di ingeneroso.
      Se non che, innanzi ad un avversario che porta il nome di Bovio, al facondo filosofo, all'intemerato tribuno, sarebbe colpevole ogni esitanza; anche se per rispondergli non mi riescisse a disporre di altri argomenti che di quelli.... dei fatti.
      Egli trova che la mia teoria sul genio fallisce in gran parte perchè molti dei geni da me studiati son genialoidi, non veri geni. E sarà vero.
      Più certo, però, è che egli ha considerato solo le ricerche da me esposte nel Genio e Degenerazione, che sono appena un'appendice del mio Uomo di Genio, nel quale certamente egli avrebbe trovato tentativi di studio che rispondono anche alla sua idea preconcetta del Genio, come quelli su Darwin, Michelangelo, Kant, Fusinieri. Ciò malgrado, volendo per quella deferenza di cui egli è così meritevole, seguirlo passo per passo anche in codeste obbiezioni, e vedendo che nei veri geni e non nei genialoidi, così rudemente maltrattati da lui benchè pure ne siano un'attenuazione, egli contempla Colombo e Manzoni, gli rispondo subito studiando accuratamente quest'ultimi e dimostrandogli come a questi s'attagli completamente la combattuta teoria della nevrosi geniale; vi aggiungo, poi, altri geni certo altrettanto incontestati, come Goethe, Cardano, Schopenhauer secondo gli studi di Möbius.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901, pagine 187

   





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