Pagina (40/187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Tutti questi caratteri differiscono stranamente dalla scrittura del 5 maggio (Fig. 6 e 7) e così anche dall'Inno delle Pentecoste che parrebbero assolutamente vergati da un altro. Qui la scrittura è ora diritta, ora assolutamente pendente a sinistra, appuntata invece che curva, legata invece che giusta-posta, colle lettere piccole e le hampe in confronto molto grandi, colle linee serpeggianti e spaziate, con qualche voluta, con macchie e scarabocchi, e correzioni a masse e in cui si accentua la nota appassionata e la grande irrequietudine dello spirito in contrasto colla impassibile eleganza ed apatia delle altre, per cui al minimo possiamo trovare nel Manzoni tre caratteri speciali che covavano già nella sua giovinezza e divennero spiccatissimi nell'età matura.
      Questi mutamenti grafologici si possono trovare anche nel ms. di una stessa ode; p. es. nel 5 maggio (fig. 6 e 7) è curioso il notare in B il carattere calmo e quasi apata della correzione della 2a strofa, che è ben più poetica della prima gettata(19) e che assomiglia molto a un'altra scrittura che qualche volta usa il Manzoni, quale si trova nella lettera a Federico Gonfalonieri n. 8 e che, se frequente, costituirebbe quasi un quarto tipo grafologico.
     
      Balbuzie. - La sua balbuzie era, come la chiama Stricker una balbuzie psichica, Gedanken-Stottern, che s'arrestava ad un tratto davanti ad una parola difficile a pronunciare; e davanti a cause che aumentassero la sua naturale timidezza, sicchè egli come già Cartesio, Newton, Cornelio, era incapace di pronunciare davanti a molti fosse anche una sillaba sola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





Fig Inno Pentecoste Manzoni Manzoni Federico Gonfalonieri Stricker Gedanken-Stottern Cartesio Newton Cornelio