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      Oltre a queste allucinazioni astrali, egli ebbe delle vere premonizioni e delle vere visioni a distanza; che si spiegano colle attuale cognizioni ipnotiche e mediameniche; così egli, essendo a Gottemburgo, vide un incendio in una data via di Stoccolma, che ne distava due giorni, e fissò il momento in cui cessò il fuoco; fatto questo appurato con una inchiesta da Kant.
      Un altro giorno sollecita un fabbricante, Bollander, che con lui tranquillamente mangiava, di ritornare subito alla sua officina, ch'era in pericolo - e dove in fatto era cominciato un incendio. - Riporta alla regina Ulrica Eleonora alcuni discorsi intimi e segretissimi che gli aveva tenuto il fratello Guglielmo di Prussia anni prima.
      Tutto ciò gli avveniva in uno stato di trance, di cui però egli conservava chiara la memoria.
      Ed era insieme megalomane; grazie a lui, scrive egli, "l'aurora si leva sulle nazioni pagane, perfino sulle africane; gli angeli dettano agli uomini le cose che egli ha pubblicato nella dottrina della nuova Gerusalemme".
      Qui egli tentò ricrear l'unità del Cosmo con la teoria dell'identità, o meglio della corrispondenza del mondo spirituale col mondo fisico; tanto che questo è per lui un puro simbolo di quello, l'impronta di quel suggello. Così i suoi angeli, dei quali egli poeticamente narra che vanno sempre verso la primavera della vita, e i più vecchi sembrano i più giovani. Ed egli con loro, quando vedono cose terrestri, non pensano a quel che esse sono pei sensi, ma a quel che significano, cioè allo spirito divino che contengono e pel quale convergono in un sol punto, - Dio.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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