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      Epilessia ambulatoria. - E si può sorprendere in lui il germe della epilessia propulsiva. "Questa condizione abituale, scrive Finzi o. c., dell'animo, che dappertutto gli faceva parere insormontabili le difficoltà della vita, dappertutto spaventosi e fatali anche i più piccoli contrattempi e inconvenienti, fu lo sprone che del continuo lo incalzò a mutar di sede. Il fuggire i luoghi delle sue simpatie e debolezze erotiche, il cercar libri, il veder paesi nuovi e nuove cose, il visitare amici, l'adempiere incarichi, saranno stati a volta a volta cause occasionali dei suoi viaggi; ma la ragione vera, la ragione generale è da cercare proprio nell'anima sua irrequieta, indocile, che non sapeva trovar posa in un luogo e fuggiva, o almeno avrebbe voluto continuamente fuggire se stessa, non sentendosi capace di niuno sforzo di adattamento. Cominciato per singolari circostanze fin dall'infanzia e durato sino agli ultimi anni, proprio fino a che le forze mancanti non lo cacciarono giù di sella negandogli di più risalirvi, questo perpetuo vagabondaggio è una delle più significanti espressioni di quello stato quasi patologico dell'animo che nel Petrarca si manifesta per così numerosi e diversi aspetti.
      Curioso che, sempre in moto com'egli è, e confessando molto spesso la sua irrequietudine e instabilità, ogni tanto ammonisce sè medesimo a mutar registro.
      Abbiamo girato abbastanza di qua e di là: è tempo di riposare", sentenzia ancora nel '52; eppure "seguiterà altri vent'anni a rincorrere la sua quiete per tanti luoghi, senza trovarla mai".


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





Finzi Petrarca