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      Precocità. - La precocità nel Guerrazzi si manifesta così per riguardo all'ingegno come per riguardo alla melanconia, alla misantropia, al misticismo, all'impulsività, all'orgoglio. Le Note autobiografiche contengono per questo lato attestazioni interessanti, per quanto, secondo il solito, non del tutto accettabili.
      Le anomalie psichiche sono nel loro svolgersi favorite, oltre che dalla naturale predisposizione, dall'orgoglio. Nel Guerrazzi fanciullo noi abbiamo un impasto di un fondo sdegnoso e superbo che dalla compagnia dei coetanei rifugge, desideroso e orgoglioso quasi della solitudine, e di un'alternarsi di impulsi generosi che lo spingono a soccorrer gli altri, e di impulsi criminali che l'aizzano ad associarsi, nel vagabondaggio, nelle sassaiole e perfino nelle coltellate, a quella ragazzaglia che la forzata incuria dei genitori e la condizione sociale caccian per le vie a impararvi il vizio e il delitto(53). E là asserisce di esser sempre stato pronto a battersi in difesa dei compagni e a far loro i compiti di scuola (e in ciò forse aveva parte anche il bisogno della rissa e l'orgoglio), ma confessa d'altra parte di essersi sempre allontanato dai comuni ritrovi perchè nessuno lo aveva invitato, nessuno lo cercava; così restava solo, "e questo, dice, talora mi piaceva, talora mi angustiava; la superbia m'impediva di accostarmi a loro, e non pertanto mi travagliava nel trovarmi così solo." Quindi dal naturale orgoglio è favorito lo sviluppo della misantropia e della melanconia; "il mio carattere si fece concentrato, cupo, e a undici anni il dolore mi aveva svelato cose, che altri non pensa a venti.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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