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      Era anche invidioso: "egli serbava rancore ai vecchi suoi compagni, per essere giunti ad un'alta posizione sociale, mentre egli era rimasto(71) luogotenente in ritiro". Egoista, era incapace di capire e di apprezzare quell'angelica creatura che fu sua moglie, ch'egli non seppe rendere felice; e non molto tempo dopo la morte di lei, passò a seconde nozze, sposando una signorina ch'era invisa alla sua prima moglie e che questa non aveva mai voluto frequentare.
      La madre di Tolstoi, una santa donna, come si rileva dallo splendido ritratto morale che ne fa il figlio, era nervosa, frequentemente estatica, tanto da non accorgersi "benchè avesse lo sguardo fisso sulla teiera, che questa traboccava e l'acqua scendeva nel vassoio"; credeva fermamente alle predizioni di Gricha, un idiota vagabondo, che pronunziava parole enigmatiche(72), che alcuni prendevane per profezie. Morì prematuramente di malattia polmonare, dopo aver predetto la sua prossima fine.
      La nonna materna di Tolstoi, buona, ma austera e rigida, tanto che il Tolstoi stesso dice che gli "ispirava terrore e sottomissione rispettosa", dopo la morte della figlia (madre di Tolstoi) sofferse frequenti attacchi di nervi. Veramente questi che il Tolstoi chiama "attacchi di nervi", per noi alienisti sono veri accessi istero-epilettici. Riporterò testualmente i brani delle Memorie che li descrivono:
      A volte, seduta nella poltrona, sola nella sua camera, aveva a un tratto un accesso di riso seguito da singhiozzi senza lagrime che la conducevano a convulsioni(73), grida forsennate, parole senza senso e spaventevoli.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte I (da Colombo a Manzoni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1901 pagine 187

   





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