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      CAPITOLO XI.
     
      I sogni e l'incosciente nel genio.
     
      Un fatto curiosissimo, che primi, forse, Sergi e Renda(32) avvertirono, è la grande influenza che ha l'incosciente nell'opera del genio, influenza così grande da superare di molto quanto si osserva negli ingegni normali.
      1. Sogni nei genî. - E, prima di tutto, è straordinaria la parte che prendono i sogni nella creazione dei genî.
      Tutti sanno che nel sogno Goëthe ha sciolti gravi problemi scientifici e dettati bellissimi versi, come La Fontaine (fra cui la Favola dei piaceri) e Coleridge e Voltaire. B. Palissy ebbe in sogno l'ispirazione di una delle più belle sue ceramiche.
      Le molte e profonde osservazioni di Dante sui sogni ci fanno intravvedere quanto grande fosse la sua attenzione sui sogni, certo maggiore e di molto che negli altri uomini, perchè in lui i sogni devono aver fatto un'enorme impressione. Infatti, egli pel primo, ci ha rivelato come nel sogno a volte si sogna di sognare, come nel sogno qualche volta si mutano i pensieri in immagini, come i sogni siano qualche volta premonitori.
      Altrettanto vedo nelle Confessioni di Daudet e del Maury: "Io ho - dice il Maury - in sogno avuto dei pensieri, dei progetti, l'esecuzione e la direzione dei quali dinotava altrettanta intelligenza quanta io ne possa avere da sveglio; anzi io ho avuto in sogno idee, ispirazioni, che mai da sveglio erano pervenute alla mia coscienza. Così in un sogno, in cui mi trovavo in faccia ad una persona presentatami due giorni prima, mi venne sulla sua moralità un dubbio che non avevo avvertito nella veglia".


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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