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      Le impulsioni dette irresistibili sono sempre in rapporto con un'emotività morbosa, grazie alla quale, un'irritazione, percepita o no, provoca una scarica, che è cosciente o incosciente secondo che è più o meno rapida.
      L'ossessione ha ancor più di queste una base emotiva; prendete, per esempio, l'ossessione di omicidio, oppure di dubbio; sopprimetene l'angoscia, e non avrete più la vera ossessione; cavatene l'idea fissa o la tendenza impulsiva, lasciando l'angoscia, e voi avrete l'essenza dell'ossessione; tale è il caso in cui si sente un senso di rimorso, di timore, senza causa. Ed infatti gli ossessi possono cambiare d'idea fissa; dall'idrofobìa passare a temere la tisi; ciò che non varia in essi è l'ansietà; molti anzi s'iniziano con una forma d'angoscia.
      La base delle idee fisse, dunque, è uno stato d'ansietà, di terrore: si ha paura di tutto, l'ansietà ondeggia come un sogno, non si fissa che per un momento, passando da un oggetto all'altro, mentre costante, invece, è l'aspettativa ansiosa
      .
      Una donna si immagina ad ogni colpo di tosse del marito che questo sia tisico; vedendo due uomini sotto il portone, delira che i bimbi siano caduti dalla finestra, e ne vede il cadavere e perfino il funerale; è sempre nell'ansia.
      Anche secondo Pitres e Regis, la base delle idee fisse, oltre il fondo degenerativo, è l'emozione(48); e l'emozione è morbosa quando: le associazioni apparentemente fisiologiche che desta, assumono una grande intensità; - si producono senza causa o con causa sproporzionata, violenta, istantanea; - hanno effetti che si prolungano oltre misura; e trascinano a reazioni contrarie agli interessi dell'individuo o della società.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





Pitres Regis