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      Così alla zona motrice, somestetica di Flechsig, concorrono necessariamente tutti i prodotti che si formano nelle singole zone della corteccia cerebrale. Onde centripete, nel cervello, come nel midollo spinale, si risolvono attraverso i centri motori sugli apparati muscolari. E perciò la zona così detta motrice è una zona associativa anche a maggior titolo della grossa zona associativa postero-inferiore di Flechsig, perchè utilizza il prodotto di tutte le zone sensoriali poste all'indietro e inferiormente.
      Lo stesso avviene per la zona che si estende sui piedi delle circonvoluzioni frontali e che pure, essendo essenzialmente motrice, è effettivamente la più genuina espressione della spiritualità, essendo deputato alla funzione della scrittura e della parola parlata. Queste aree debbono essere di necessità associative del più alto valore, per le numerose relazioni con altre parti del cervello, pure essendo comprese dalla maggior parte degli autori nella zona motrice o di proiezione. Inoltre il rapporto tra la mielinizzazione e la funzione non è confermato - come già osservava il Grandis ed ora ripete il Bianchi - dalla fisiologia. I movimenti volitivi del bambino per il cammino si compiono per la zona n° 1, che è la prima a svilupparsi, mentre il cammino ed anche i movimenti volitivi più semplici sono molto più tardivi dell'audizione della parola che si compie dalle aree 7 e 23.
      E i lobi frontali non sono certamente centri di moto, nè di senso; ma neppure si possono considerare come semplici aree associative, inquantochè non servono solo alla fusione fisiologica dei percepiti per la formazione dei concetti, ma sono anche l'organo della fusione fisiologica dei sentimenti elementari dei singoli individui, da cui nascono i più alti sentimenti umani che caratterizzano l'uomo moderno civile.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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