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      Nello stesso tempo si hanno pure variazioni nel polso e nel respiro; così:
      5 Gennaio:
      Ore 18: pulsazioni 75-78 al minuto (normale); respiri 20-22;
      Ore 18,5: pulsazioni 87-88; respiri 29-30 (mentre dilata la pupilla).
      Si è scritto(156) il Cardiopneumogramma durante la dilatazione della pupilla (B?>C e D?>E) e nel periodo normale (A B e F] nella Tavola III: essendo la punta del cuore sotto la 5ª costola, restò poco evidente l'itto cardiaco: durante la dilatazione fa sforzi rilevanti, contrae i muscoli mimici, i respiri si fanno più profondi e numerosi, la curva del respiro copre completamente quella dell'itto cardiaco, già poco chiara; - nella 2ª volta - D?> E - dilatando di nuovo la pupilla, profonde espirazioni ed inspirazioni seguite da brevi fenomeni di Cheine-Stokes, però senza le pause; la respirazione si fa tremula, frequente, irregolare, per leggiere scosse cloniche dei muscoli toracici: il polso irregolare, accelerato.
      Egli non dilata dunque la pupilla senza sforzo; ed infatti, anche a sua detta, qualunque movimento degli occhi gli riesce doppiamente faticoso durante la dilatazione delle pupille: nè può provocarla nei giorni in cui è molto esaurito.
      Ora viene spontanea una domanda: "Perchè si può produrre in lui un fenomeno che si osserva così raramente negli altri?".
      Ed anzitutto il dilatarsi della pupilla in questo caso è veramente un fenomeno volontario? - Mi pare che l'azione volitiva sia abbastanza ben dimostrata dal Cardiopneumogramma, che mostra a chiare note l'enorme sforzo da lui compiuto, fino ad alterargli il respiro, rendendolo irregolare, dispnoico, quasi apnoico; ad accelerare i battiti cardiaci e ad esaurirlo.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





Cardiopneumogramma Tavola III Cheine-Stokes Cardiopneumogramma