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      L'emigrazione dalle campagne nelle città è tanta che costituisce un quinto della popolazione urbana: e vi va la parte migliore, più intelligente, abbassando il livello delle campagne e riportandone i vizi e le abitudini cittadine.
      In complesso gli accusati di delitto contro la proprietà hanno diminuito nelle campagne di circa 2/3, nelle città della metà, così:
     
      nel 1848 accusati rurali 73%; urbani 64%
      1878
      27% " 36%
     
      Gli accusati di crimini contro le persone sono in maggior numero nei rurali nel periodo dal 1823 al 1878, però scemando dopo il 1859 e molto più che non scemino gli urbani.
      Nei delitti contro le persone gli accusati infatti erano:
     
      rurali cittadini
      ‰ ‰
      nel 1850 1819 830
      1851 1894 836
      1870 1180 732
      1871 1239 603
     
      Quanto all'omicidio il Socquet mostrò che nell'epoca più antica, nel 1846-50, gli accusati rurali superavano i cittadini del triplo, come 76 a 20%, mentre nei periodi moderni, 1876-80, solamente del doppio, 63 a 31%: dunque la criminalità diminuì certo nelle campagne e aumentò nelle città.
      Quanto all'assassinio gli accusati erano:
     
      rurali cittadini
      % %
      nel 1846-50 72 65
      1876-80 26 31
     
      Diminuirono dunque, nei tempi ultimi nelle città e nelle campagne, ma molto più in queste che in quelle.
      Nei delitti contro il pudore sugli adulti, i campagnoli ebbero (certo per la mancanza della valvola della prostituzione) la proporzione più grande in addietro, e negli ultimi anni ebbero:


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





Socquet