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      Vedano: io fin da giovinetto mi innamorai dell'acquavite, ed ora ne bevo 40 od 80 bicchierini, e l'ebbrezza di questa mi passa bevendo due o tre bottiglie di vino
      ; come si vede nella storia che ne pubblicò nel mio Archivio il Collino (Archivio di psichiatria e scienze penali, 1880).
      E non solo i beoni abituali sono immorali e generano figli pazzi, o delinquenti, o con precoci libidini (Ann. Méd-Psyc., 1877), il che ci verrà dimostrato dalla storia degli Juke; ma l'ubbriachezza acuta, isolata, dà luogo a delitti. Gall narra di un brigante, Petri, che, appena beveva, sentiva nascersi le tendenze omicide; e di una donna di Berlino, a cui l'ubbriachezza suscitava tendenze sanguinarie.
      L'alcool è causa di delitti, perchè molti delinquono per poter ubbriacarsi; perchè molti sono tratti dall'ubriachezza al delitto, oppure nell'inebbriamento si procurano prima, i vigliacchi, il coraggio necessario alle nefande imprese, e poi l'amminicolo ad una futura giustificazione, e colle precoci ebbrezze seduconsi i giovinetti al crimine; ma più di tutto perchè l'osteria è il punto di ritrovo dei complici, il sito dove non solo si medita, ma si usufrutta il delitto, e per molti questa è abitazione e banco pur troppo fedele. In Londra nel 1880 si contavano 4938 osterie ove entravano solo ladri e prostitute.
      Finalmente l'alcool ha una connessione inversa col crimine, o meglio col carcere; nel senso che dopo le prime prigionie il reo liberato, perduto ogni vincolo di famiglia, ogni punto d'onore, trova nell'alcool di che dimenticarli e supplirli; perciò tanto spesso l'alcoolismo si offerse nei recidivi; e perciò si comprende come Mayhew trovasse quasi tutti i ladri di Londra ubbriachi dopo mezzodì, così da morirne tra i 30 ai 40 anni per alcoolismo, e come fra i deportati dalla Noumea, che bevono, oltre che per la vecchia abitudine, anche per dimenticare il disonore, la lontananza della famiglia, della patria, le torture degli aguzzini e dei compagni e forse i rimorsi, tanto che il vino vi si convertiva in moneta; sicchè una camicia valeva un litro, un abito due litri, un pantalone due litri, e perfino il bacio della donna si saldava con litri (Simon Meyer, Souvenirs d'un déporté, pag.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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