Pagina (206/833)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La famiglia Cornu era composta di assassini e di ladri, abituati al delitto dai parenti fino dalla più tenera infanzia. Di cinque fratelli e sorelle, una sola avea mostrato ripugnanza invincibile al crimine: era la più piccola; ma essi ve la iniziarono, facendole portare, per due leghe, nel grembiale la testa di una loro vittima; scorso breve tempo ella si era così spogliata d'ogni rimorso, da mostrarsi la più feroce nella masnada, da volere praticare le torture più crudeli ai passeggieri. Crocco, che a tre anni colpiva a sassi i compagni e spennava gli uccelli, era stato dal padre lasciato quasi sempre solo in mezzo ai boschi fino a diciannove anni. - Il Fregier racconta di un ragazzo che era l'orgoglio del padre ladro, perchè a tre anni sapeva cavare in cera l'impronta delle serrature. - Le mogli degli assassini, scrive Vidocq, sono più pericolose dei mariti. Esse avvezzano i bimbi al delitto, dando loro regali per ogni assassinio che si commette.
      Noi abbiamo visto, e vedremo nel capitolo seguente, la quota approssimativa dei genitori e delle famiglie immorali dei rei, azione ereditaria che non può disgiungersi dalla educativa.
      Anche qui, come nell'abbandono, e per la solita ragione della prostituzione e della maggiore tenacità al delitto nelle donne, appare assai più grande il numero delle femmine soggette a questa influenza, che non dei maschi.
      A molti parrà ancora scarsa l'influenza dell'educazione, come ci viene rapportata da queste cifre. Ma, oltre che vi dobbiamo aggiungere quelle quote surriferite di figli esposti, bisogna però ricordare che moltissimi delitti hanno origine autonoma; che molti tristi nascono e si conservano tali, malgrado gli sforzi ed i tentativi disperati delle loro famiglie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





Cornu Fregier Vidocq