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      i coltivatori " 6
      i servitori " 24
      le industrie " 25
      le professioni libere " 28
      i trasporti e marina " 35
      il commercio " 38
      i domestici " 49
      professioni non classificate " 54
     
      In cui è spiccato il fatto della differenza enorme degli agrari in confronto agli urbani, certo perchè questi hanno un ambiente assai più fatale (v. s.).
      In Francia gli agricoltori che costituiscono il 53% della popolazione, dànno il 32% della criminalità(195). Ed è bello il notare a questo proposito, che mentre i servitori della campagna vi dànno appena il 4 al 5%, malgrado siano esposti alle maggiori miserie, quelli di città salgono al 7%, certo grazie ai troppi contatti colle ricchezze e cogli uomini; fornendo cogli albergatori 1/3 degli infanticidi, 1/6 dei furti, 1/9 degli avvelenamenti; forse anche vi contribuisce la perdita d'ogni senso di dignità personale che induce lo stato di dipendenza, essendosi notato, p. es., negli schiavi d'America una scostumatezza ben maggiore che non dimostrassero nella vita selvaggia, ma libera. Insisto su ciò, perchè nei domestici è scarso l'alcoolismo, e quindi mancherebbe in essi uno dei fattori precipui della criminalità.
      Il Fayet avrebbe però notato come la cifra massima dei parricidi, 108 su 164 del totale, si raccoglie fra i contadini.
      Egli avrebbe trovato una cifra notevole di attentati al pudore nei muratori e pittori; di stupri nei vetturali, come di infanticidio nella classe dei cappellai e lavandai (pel predominio delle femmine).


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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