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      Supponendo che tutte queste misure vengano divise in parecchie serie è evidente che il confronto si dovrà fare solo più colle fotografie di una serie, estendendo, tutto al più, le ricerche alle due serie confinanti, poichè l'errore di misurazione è ristretto in confini ben limitati.
      Il suo sistema posa sul dato che il corpo umano raggiunto il suo sviluppo si mantiene pressochè invariabile e che non si possano trovare due uomini perfettamente identici: con questi dati dal 1883 sino al 1890 le identificazioni ottenute da lui raggiunsero il numero di 3017.
      Questo fu il primo stadio del Bertillonage.
      Dopo un certo tempo si constatò che le misure potevano bastare esse sole, senza d'uopo della fotografia ad identificare i prevenuti.
      Fin qui l'identificazione aveva carattere essenzialmente giudiziario, serviva cioè a garantire ai magistrati l'identità ed i precedenti dell'individuo inquisito.
      A questo punto sopravviene un altro stadio in cui la identificazione serve non solo alla magistratura, ma anche alla polizia. Si tratta cioè di aver sottomano tutti i dati per poter riconoscere chi allo stato di libertà si cela sotto finto nome. E questo il Bertillon lo ottiene colle fotografie parlanti, accompagnate da una descrizione minuziosa dell'individuo, dai suoi contrassegni personali.
      Anfosso andò più in là, ideò un apparecchio (o. c.), detto da me Tachi antropometro, col quale in pochi minuti si possono ottenere non solo tutte queste misure, ma molte altre e dal primo venuto (Vedi fig. 1), salvo però l'inconveniente comune a tutte le misure, di prestarsi cioè ad errori, se la misurazione non sia fatta con diligenza.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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