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      Nessuna legge potrà ostare ai matrimoni interessati e quindi facili a divenire antipatici, ma almeno la massima facilità di un divorzio impedisca che l'antipatia (nitimur in vetitum) spinga alla nausea e al delitto.
      È evidente che il divorzio è destinato a scemare il delitto d'adulterio, quando permette un soddisfacimento sessuale legittimo ai coniugi che separati certo, se giovani, se ne procurerebbero uno illegittimo; e quando minaccia al celibe adultero, che corre al più il pericolo di un duello, quello più serio d'un matrimonio con donna tutt'altro che castigata com'egli stesso ebbe ad accertare personalmente; mentre, ora, col ricorrere ai Tribunali, il coniuge offeso, per la pubblicità, pel ridicolo e (trattandosi dei giurati) per le assoluzioni, corre incontro a più pericoli e fastidi del vero colpevole: ed ecco che esso previene anche i reati d'impeto per parte del coniuge offeso, sì frequenti nei drammi e sì rari nella vita, ed ora il nuovo rimedio francese del vetriolo; il divorzio ne sarebbe un sostitutivo penale ben più utile e ben più adottabile, chè, per quanto l'autore a sua volta sia assolto dal pubblico e dai tribunali, è sempre un reo; e quello dell'uccisione dell'adultero è pur sempre una specie di feroce jus necis lasciato da un costume veramente selvaggio in mano all'offeso; ora notisi, che secondo il Dumas, che se ne dovrebbe intendere, questa uccisione accadrebbe più di frequente nei matrimoni legittimi che nei concubinati, perchè appunto specialmente in quelli si sente anche il bisogno di vendicare la violazione della proprietà legittima.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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