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      Sono storia così recente, che non v'è bisogno di ricordarla a nessuno. Per questo lato, le democrazie parlamentari d'oggidì, pur essendosi un po' migliorate, non sfuggono alla legge comune; e dimostrano come, almeno per ora, un Governo interamente onesto sia ancora, vuoi per le sue origini, vuoi per le sue funzioni, un fatto quasi impossibile.
      Quando il Governo era dispotico, erano le regie concubine o i favoriti dei re che intascavano i milioni delle Banche o del Panama; adesso forse questi non vi entreranno più, ma vi entrano (ed il cambio non è migliore) i deputati; poichè una volta che costoro, al pari dei re, si considerino inviolabili e più di questi siano irresponsabili col pretesto che non sieno funzionari pubblici, potendo al più cadere dal seggio ed impunemente godere del denaro pubblico carpito mediante il pubblico ufficio, è naturale che non si risparmino, per poco che abbiano debole il senso morale; mentre i poveri re, se facessero altrettanto, prima cadrebbero dall'estimazione pubblica, e poi finirebbero per perdere il trono e forse i beni e la vita.
      Fate che fra le mani di uomini irresponsabili ed inviolabili quasi, si pongano immensi tesori senza nessun pericolo a prenderseli; e provatevi un po' a dire che non li tocchino!
      Ma il male ora è peggiore anche perchè i re sono pochi, mentre i deputati e senatori sono molti e più pericolosi.
      Perchè questi sien più pericolosi è facile il capirlo.
      Nella lotta elettorale non sono le qualità intellettuali e ancor meno le morali che decidono della vittoria; anzi, l'uomo che ha molte idee originali, urta il misoneismo della massa; l'uomo che ha coscienza franca e dice i mali e propone i rimedi, urta gli interessi dei grandi elettori; l'uomo onesto, che non vuol mercanteggiare così, non urta nulla, ma non conquista nulla; e tutti rischiano di essere battuti dal mediocre, che contenta tutti con un programma insignificante, dallo sfacciato e dal corrotto che si adattano a comprare suffragi o a mettersi a servizio dei potenti del luogo.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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