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      Cure. - Nei nostri tempi, Forel, Kowalevsky, Ladame, Legrain, Magnan, hanno introdotta la cura razionale del bevone, coll'isolamento, colla astinenza assoluta da qualunque alcoolico, per un tempo la cui durata, Mason, Crother, il padre Hirsch, ritengono che debba essere di un anno, Drysdale, Kraepelin di 9 mesi, Forel (Zurigo) da 4 mesi ad 1 anno. Magnan consiglia in più una dieta leggiera e corroborante: latte, uova, brodo, carne, legumi, frutta e cibi zuccherati, e per bibita infusi amari (luppolo, quassia), brodi, limonee, thè, caffè(270). S'aggiunga il lavoro muscolare, specie agricolo, anche nell'individuo non abituato, ma sopratutto, come ben dice Magnan, occorre la rieducazione morale (La médecine moderne, nov. 1893) con conferenze, con letture adatte ai vari individui che loro mostrino i pericoli e i danni dell'alcool, che risveglino gli affetti e il senso morale nell'ammalato. Quanto alla cura diretta, gli omeopatici consigliano la nux vomicae l'opium, gli allopatici la stricnina, il bromuro, anch'essi la tintura di noce vomica, 20 goccie al giorno, l'idropatia, docce fredde, impacco freddo (Kowalevsky), bagni d'aria calda impregnati di vapori di trementina, i bagni solforosi, a seconda delle singole indicazioni (artritismo, nevrosi, neurastenia, squilibrio mentale, gastrite, cirrosi, anoressia, anemia, cachessia, ecc.), e così il massaggio e la ginnastica. Anche l'ipnotismo, negli individui che ne sieno suscettibili, ha dato buoni effetti al Forel, Seppilli, Ladame, Buchnill.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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