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      La Generala possiede attorno a sè un ampio giardino cintato, coltivato ad ortaglie dai giovani stessi sotto la sorveglianza di alcuni giardinieri. Con ciò si crede di aver provveduto all'educazione agricola, ma pochi ettari di terreno bastano appena al lavoro di alcune diecine, e per pochi mesi dell'anno. Vi ha poi nello stabilimento qualche grande stanzone destinato al lavoro per chi vuole attendere ai vari mestieri, di calzolaio, di falegname, di fabbricante da stuoie. Una ventina circa attende in locale a parte allo studio della musica.
      Dappertutto mancano utensili, materiali, e sopratutto buoni istruttori perchè mancano i mezzi per pagarli. Due omicidi adulti sono maestri d'arte a quei giovinetti. E poi quel locale basta appena a contenere un trenta o quaranta giovani, ed anche questo poco è di data affatto recente(301).
      E tutti quegli altri che non hanno alcun lavoro da eseguire? Cosa altro devono fare se non: istruirsi nel vizio, simulare od eseguir furti, tentare pederastie quasi sott'occhio dei guardiani, o nella notte sforzare le già malferme serrature, o inventare nuovi modi di congiure e di complotti, od, al meno male, disegnarsi tatuaggi?
      Nè meglio va la bisogna in molti riformatori privati, forse peggio. A Testona i tatuaggi sono in una proporzione doppia che alla Generala: tutti patisconvi l'ozio completo, e, quel che è peggio, letteralmente, la fame, il bastone e la pederastia.
      Uno proveniente dal riformatorio di Chi... mi dichiarava che vi si usavano parte per giuoco e parte da senno i ladronecci tra compagni, e chi meglio riusciva era applaudito.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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